
Siamo stati a vedere e sentire un concerto indimenticabile.
Concerto a rischio per il maltempo che dopo un temporale pomeridiano ha lasciato il posto a un cielo sereno. La magia della musica verrebbe da dire.
C’è da dire che le aspettative erano alte, anzi altissime. E che sono state abbondantemente superate.
Per dirla con un tweet:
Il rock è quella cosa che muore sempre ma poi arrivano i Fontaines D.C.
Carlo Pastore

Il pubblico variegato e trasversale.
Il destino ha voluto che avessimo accanto una simpatica coppia di Dublino. Solo alla fine ci siamo presentati per scoprire che sono i proprietari del pub al quale i Fontaines D.C. hanno dedicato addirittura una canzone, The Liberty Belle. Coincidenza resa ancor più incredibile dal fatto che questo incontro sia avvenuto a Bologna.
Avevo visto video di alcuni concerti, ma essere lì è un’altra cosa.
Grian Chatten si mangia letteralmente il palco.
L’aspetto travolgente di questa band è l’amalgama di suono che riesce a creare. Un’alchimia in cui voce e strumenti si fondono insieme diventando una cosa sola, un’onda sonora che arriva e ti travolge.
Impossibile rimanere fermi o distratti.
É un viaggio che parte in quarta e vorresti non finisse.
Infine, ultimo ma non da meno, la disponibilità con la quale, poco dopo, si sono concessi al loro pubblico firmando autografi e rispondendo con simpatia alle varie domande e richieste.
Anche in questo dei numeri uno.
L’artwork di Copertina
L’artwork di copertina è un Timeless Portrait di Dizetaenne Art che l’artista ha realizzato per Tabloud. L’opera richiama sullo sfondo le loro origini, punto centrale della loro poetica, con la bandiera irlandese dando di conseguenza uniformità ai colori dell’insieme. Il loro logo che gira con il vortice sullo sfondo rappresenta la circolarità di una spirale infinita, simbolo della trascendenza del tempo, una caratteristica peculiare dei Timeless Portraits.
Puoi scoprire l’universo pop e trascendente di Dizetaenne Art, nella sua intervista su Journal.